domenica 15 aprile 2007

tornare a veder le stelle la sera

..da qualche giorno son tornato a veder le stelle di sera.

In effetti mi son mancate.

Non credevo di aver perduto qualcosa di così intimo come tutti quei lunghi momenti che ho trascorso osservando le stelle o le cime dei pini davanti casa, di sera, mentre fumavo le mie sigarette..

Non pensavo neanche che il gracchiare delle cornacchie potesse tornare a farmi compagnia, invece che dar solo noia, come quando li sentivo da dentro la mia cameretta .. magari chino sui libri..

libri che da qualche tempo mi aspettano sconsolati e prendono solo polvere..
ma la loro attesa darà qualche frutto prima o poi,

ne son certo.

Da qualche giorno ho ripreso a fumare e non solo la sera.

Quei lunghi momenti però, che passo in balcone ed osservo la luna o le nuvole che si muovono o il vento che spintona i pini spumosi del giardino.. son momenti ritrovati e a cui avevo, da molto, dato il mio addio..

Dentro di me spero ogni volta che questa possa essere solo una parentesi breve, soltanto un voler tornare a salutare i miei vecchi compagni di solitudini serali..

Fumare, e non solo la sera, ha subito risvegliato in me tutti quei malanni da cui mi son voluto allontanare due anni fa, l'aiuto che richiedo ora alle mie amiche sigarette porta con sè un pegno enorme da pagare, un fardello a cui conto di rinunciare presto..

appena non avrò più bisogno di un aiuto a cui appoggiarmi.

Ma in tutto c'è sempre un lato positivo se lo si vuol guardare, c'è sempre uno scorcio di serenità che aiuta a mantenersi saldi.

Son quelle nuvole che corrono o le rondini nel cielo azzurro, il profumo del bucato fresco steso in balcone e l'attesa..

..l'attesa per la civetta timida che si mostra solo qualche giorno l'anno.. o per il riccio scalatore che supera il muretto del giardino e passeggia sull'asfalto notturno del parcheggio, picchettando con le unghiette delle sue zampe come se portasse i tacchi.. questa attesa e la sorpresa, quando viene premiata, son rari momenti impagabili di sorrisi o di inquietudini bambine..

..la civetta è grande e si posa sempre su uno dei pini del giardino e con le sue ali enormi mi fa sempre arretrare verso l'interno del balcone.. ma è bella, magica, regale e misteriosa..

il riccio è tenero. E' un bambino o un pupazzetto da voler accarezzare, sculetta tutto mentre corre, e non si direbbe ma è velocissimo davvero.. è un dono di ilarità genuina e di fascino prezioso..



in quei due metri quadrati che danno sul mondo, un pò io mi uccido ed un pò ritrovo Dio intorno a me..

in passato, così come ora, i miei alberi e le mie stelle hanno custodito gelose le mie preghiere e le mie speranze..

venerdì 6 aprile 2007

il rumore dei tuoi passi


Il primo passo o la prima orma vorrei lasciarla senza pensarci troppo sopra, altrimenti sono sicuro che, conoscendomi, non metterei nulla per iscritto o tutto comunque suonerebbe studiato, organizzato o limato..
tutte cose che mi riprometto di non fare in questo mio nuovo spazio verde..


quello che vorrei è un posticino dove non farmi troppe pippe mentali su come quello che scrivo possa apparire a chi legge..
voglio ritrovare l'aria fresca della spontaneità e dell'ingenuità.. e l'amore per le idee veloci, immediate e non ingabbiate..
per me che son sempre stato fin troppo pigro per veder correre i pensieri.. lenti e appesantiti anche loro..


voglio un posto dove volermi bene senza retoriche, senza patetismi compiaciuti, dove ritrovare magari qualche amico o dove accoglierne qualcuno di nuovo... magari




magari.